"Horatiu Radulescu, le fonti inudibili del suono"
Tesi di dottorato dell'Università di Bologna, 1990

Indice Cenni biografici
Introduzione
I. Gli anni di apprendistato

    I.1. La formazione musicale
I.1.1. Le prime composizioni
I.1.2. Il conservatorio di Bucarest
  I.1.3. Dall'op. 1 all'op. 3
I.2. I brani di transizione
I.2.1. L'esplorazione timbrica (op. 4 e 5)
      I.2.2. Il caleidoscopio delle forme (op. 6)
I.2.3. L'articolazione delle immagini sonore (op.7)
       
II. Le concezioni teoriche
    II.1. Gli anni della nostalgia
II.2. Lo spazio globale del suono
      II.2.1. Processi direzionali del suono
II.2.2. Le Global Sources
II.2.3. Narrow Frequency Band e Spectrum Pulse
II.2.4. Macro e micro Sound Plasma
    II.3. Le prime realizzazioni concettuali
II.4. L'intuizione spettrale
       
III. Le tecniche strumentali
    III.1. Gli strumenti ad arco (op. 13a)
III.2. La voce e le tecniche strumentali complementari
III.3. Fountains of my sky: una galassia di composizioni
III.4. Le tecniche degli strumenti a fiato
III.5. Oggetti sonori e strumenti inventati
III.6. La recitazione in Hierophany
III.7. La ritualità come sintesi delle tecniche strumentali
       
IV. Lo spazio acustico
    IV.1. Estremi sviluppi della musica concettuale
      IV.1.1. L'op. 18, interiorizzazione delle Global Sources
IV.1.2. L'op. 19, estensione del labirinto dei segni
IV.1.3. L'op. 19 8, manifesto teorico-poetico
IV.1.4. L'op. 8, concezione utopistica del tempo
IV.1.5. L'op. 21, estensione poetica dello "spazio psichico"
    IV.1.6. L'op. 22, transizione e sperimentazione timbrica
IV.2. Estensione dell'immaginario sonoro
IV.2.1. Nuovi aspetti della notazione
IV.2.2. La conseguenza delle scritture musicali storiche
      IV.2.3. L'occultamento del principio causa-effetto
IV.2.4. L'orchestrazione come principio naturale di fenomenologia acustica
       
V. Verso la spettralità come linguaggio musicale
    V.1. La transizione verso un rinnovato universo acustico
      V.1.1. Il linguaggio spettrale
V.1.2. Il sound icon
V.1.3. L'op. 24, prima sintesi spettrale
    V.2. La proiezione nello spazio
      V.2.1. Il luogo di esecuzione come fattore esecutivo
V.2.2. L'op. 26, estensione della notazione, delle frequenze e della spazialità sonora
V.2.3. Doruind op. 27, le sorgenti nascoste del suono
    V.3. La musica concettuale come teatro sperimentale della spettralità
      V.3.1. Le op. 29 e 34, uno sguardo retrospettivo
    V.4. La concezione utopistica dello spazio
      V.4.1. Una prospettiva sempre più radicale
       
VI. Spettralità e spazializzazione sonora
    VI.1. Le tecniche strumentali e la notazione per il linguaggio spettrale
VI.2. La forma nel linguaggio spettrale
VI.3. L'estetica del linguaggio spettrale
VI.4. Il sistema complementare di cristallizzazione
VI.5. L'introspezione come esplorazione dello spazio acustico
VI.6. Le proprietà acustiche delle tecniche strumentali come base strutturale
VI.7. L'intimità rituale del gesto esecutivo
VI.8. La spazializzazione come linguaggio spettrale
VI.9. La spettralità come forma immanente del linguaggio

Appendice I : Elenco delle composizioni

Appendice II : Tabella dei suoni armonici

Bibliografia

Ringraziamenti